GLI  STATI UNITI D’EUROPA

di Enea Dallaglio, Alba Osimo, Bruna Osimo

Gli Stati Uniti d’Europa possono dipingere lo scenario del nostro avvenire. Si tratta di dare inizio alla realizzazione di un nuovo sogno, avviando un cambiamento epocale. Molti anni, forse anche più di un decennio saranno necessari per vedere il risultato nella sua pienezza: e se alcuni tra noi forse non potranno vedere compiutamente il risultato, tutti nel prossimo futuro potremmo vedere alcune prime innovazioni attuate.

L’Europa è stata la più bella avventura del ventesimo secolo. …Oggi, però, non è più il tempo dei padri fondatori, tocca ai figli sognatori. Che devono saper sognare da svegli, l’Europa non può più essere la bella addormentata.[1] Questa è la strada che indica Matteo Renzi, e si tratta di sentire l’urgenza della svolta. È importante dare mandato con il voto a giugno a persone che condividano questo sogno e vogliano battersi da subito per realizzare le fondamenta delle nuove istituzioni.

Poco più di un secolo e mezzo fa Carlo Cattaneo, un milanese ingegnere e patriota, scriveva nel 1860 dell‘importanza di educare la gente a capire il valore del proprio voto “… ora non basta credere al progresso; vuolsi onorare la propria fede e operare. Quanti fra noi hanno il privilegio di elettori, sono anche virtualmente legislatori; poiché danno agli eletti loro il mandato di fare le leggi. Le leggi dunque potranno dirsi ormai diretta o indiretta opera nostra.” [2]

Siamo nel 1860 e Cattaneo sogna lo spazio di uno stato che sia compiutamente italiano.

Interrogarsi sul significato del voto europeo porta a interrogarsi anche sui cambiamenti necessari nelle istituzioni italiane, ancora con Cattaneo imitando “negli altri popoli ciò che li fa grandi e gloriosi[3].

Si tratta di unire l’urgenza della riforma europea – difesa comune, voto a maggioranza, presidente eletto dal popolo – all’urgenza della riforme delle istituzioni italiane, a partire dall’elezione del premier con il doppio turno e il ballottaggio che affida al voto dei cittadini la scelta tra due persone ognuna portatrice di un programma.

Mentre proprio i leader che attribuiscono al prossimo voto europeo il significato di contarsi in Italia sono gli stessi che propongo il turno unico per l’elezione diretta del premier, affidando ogni scelta di persone e temi ai partiti e alle loro coalizioni.

Ancora Renzi “… il sogno di una Europa guidata dalla politica e non dalla burocrazia … basata sul superamento del diritto di veto e sull’importanza del voto … su alcuni principi cardine …Intanto l’esercito europeo … non certo in contrasto con la Nato”.[4] E ancora un’Europa che “deve cambiare passo sulla questione ambientale”[5] e “investire sul nostro principale asset che è l’innovazione tecnologica, non ideologica, che ci permette di migliorare la gestione delle risorse … L’Europa dei prossimi trent’anni accoglierà Tirana e altri paesi dei Balcani …  accoglierà Kiev”.[6]


[1] Matteo Renzi, “Palla al centro”, ed. Piemme, febbraio 2024, pag. 55

[2] Carlo Cattaneo, “Della pena di morte” tratto dal libro “Della pena di morte nella futura legislazione italiana del dottor Carlo Cattaneo editore del Politecnico, Milano 1860”, ed Fibs (Feltrinelli e Ibs), 2024, collana “Principi attivi”, pag.11  

[3] Carlo Cattaneo, op. cit. pag.22

[4] Matteo Renzi, op.cit. pag. 67

[5] Matteo Renzi, op.cit. pag. 69

[6] Matteo Renzi, op. cit.  pag. 71

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