Alexej Navalny si aggiunge ai morti per la democrazia

di Bruna Osimo

Mi costa molto sul piano delle mie emozioni scrivere questo appunto: mi conferma che la voce di Alexej Navalny non mi accompagnerà più nei miei pensieri sulla Russia, perchè è stata spenta. E non mi importa quanto si potesse essere o non essere convinti delle sue proposte, perchè la sua voce mi aveva abituato alla voce della libertà.

L’avevo sentita risuonare pochi giorni prima della sua morte in una trasmissione di Skytg24, quando la giornalista Liliana Faccioli Pintozzi commentava la presenza di Boris Nadezdhin tra i candidati alle elezioni che si terranno in Russia. «Dichiara che si candida contro la guerra» commentava la giornalista, e di lì a pochi giorni sarebbe arrivata la notizia della sua esclusione dalle elezioni.

Eravamo tra la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio, e Liliana la giornalista, aggiungeva che la voce di Alexej Navalny in arrivo dalla Siberia – dal carcere dove era stato trasferito – aveva raggiunto i suoi concittadini con un invito «a recarsi a votare tutti alla stessa ora a mezzogiorno». Aveva modificato la sua precedente indicazione – quella di non recarsi al voto – e in questa idea c’era un che di straordinario e geniale: la Russia infatti è un paese attraversato da undici fusi orari e lui suggeriva un comportamento che avrevbbe assunto un’evidenza dettata non solo dal numero delle persone ma soprattutto dal ripotersi dello stesso comportamento in undici longitudini diverse.

Pochi giorni dopo la sua voce si spengerà per sempre (1).

Alexej Navalny aveva scelto di tornare in Russia nel gennaio del 2021, dopo essere stato ricoverato cinque mesi in Germania per le cure successive a un avvelenamento. E trovo volgare e inappropriato che qualcuno si permetta di discutere sull’opportunità della sua scelta.

E mi preoccupa che nel mondo, o meglio in Italia, o meglio a Milano si mandino funzionari di polizia a identificare chi porta fiori in sua memoria, posandoli nel giardino dedicato alla Politkovskaja (2).

(1)La morte di Navalny fa seguito a un lungo elenco: ricordo Galina Starovoitva deputata della Duma di Mosca uccisa nel novembre 1998, Anna Politkovskaja giornalista uccisa a Mosca nell’ottobre 2006, Boris Nemzov deputato e liberale che guidava l’opposizione al governo ucciso a Mosca nel novembre 2015.

(2) https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/19/identificati-allomaggio-a-navalny-piantedosi-operazione-normale-e-capitato-anche-a-me-sensi-pd-il-problema-e-lui-non-gli-agenti/7451390/

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