di Bruna Osimo
Ritorniamo a pubblicare, dopo mesi di silenzio. Non c’è che dire: la caduta del governo Draghi, circa un anno fa, ci ha tolto per un po’ la parola.
Parlando per me, che scrivo, quasi una piccola mancanza di fiducia. Ma poi abbiamo e ho ripreso coraggio nel futuro. E la vita mi ha ricompensato – come mi è accaduto sempre – quando ho ricominciato dopo un’avversità o un qualcosa che ho considerato tale. E mi ha ricompensato in ben due modi.
Il primo modo sta nella disponibilità che Lisa Noja ha dato a partecipare a una conversazione, in un incontro aperto a persone anche non attive politicamente e tutte interessate a capire e capirsi tra chi vota e chi viene votato. Persone interessate a ascoltare approfondimenti di Lisa, che ha deciso di proporsi in ruoli istituzionali aderendo a un partito e non in qualità di indipendente. Lisa che, anche se non ci conoscevamo, quando l’ho avvicinata per chiederglielo, ha subito risposto affermativamente.
Mentre organizzavamo questo incontro si è presentato Marco [1], un giovane che si è unito al nostro blog, offrendosi di collaborare. E questo è il secondo dei due eventi veramente straordinari.
Durante la campagna per le elezioni regionali in Lombardia avevo ascoltato Lisa un paio di volte. In particolare durante un incontro al centro Kultura di Novate Milanese – dove Lisa si presentava insieme a Filippo Campiotti, un giovane di Italia Viva – e con Simone, uno dei fondatori del blog [2], siamo stati testimoni di almeno un paio di sue affermazioni molto significative e stimolanti.
Verso la metà dell’incontro, un uomo dal pubblico le chiese come avesse maturato la scelta di iscriversi a Italia Viva. Lisa argomentò che non può esistere una completa corrispondenza tra ciò che caratterizza individualmente una persona e ciò che caratterizza un partito, che la cosa rilevante è come e quanto un’organizzazione aderisca alla tua pelle, quanto – si potrebbe dire con un inglesismo – “fittino”. Continuò dicendo che una caratteristica per lei importante, e che l’aveva avvicinata a Italia Viva, era il trovarsi in un ambiente, una comunità in cui lei si sentiva libera di esprimere i suoi pensieri, i suoi punti di vista.
Successivamente, quasi in conclusione, Lisa propose una riflessione su quanto lei “senta” un aspetto della politica che investe una persona eletta in un ruolo istituzionale o che si candida a un ruolo pubblico, cioè la responsabilità di rivolgersi alla gente, ai concittadini – quelli che la voteranno e quelli che non la voteranno – “insegnando la pazienza”. Pazienza di impegnarsi, pazienza di lavorare per un obiettivo da raggiungere e per un risultato che verrà.
Da questi due spunti è nata l’idea di un incontro promosso in forma privata e aperto, rivolto a persone – gente comune, iscritte a un partito e non iscritte, con esperienza di militanza politica e non – interessate a una prospettiva riformista in quanto legata al binomio democrazia e libertà. E Simone ha avuto l’idea che fosse il blog “Buongiorno Democrazia” a promuovere questo incontro [3] e a immaginare che possa essere il primo di altri e successivi.
Ecco una traccia succinta dei temi che hanno attraversato questa conversazione del 30 giugno, tutti suggeriti dai partecipanti.
È stato proposto a Lisa un paragone con Obama, compresa la disponibilità a incontrarsi e confrontarsi anche con piccoli gruppi di persone. Obama – con la sua formazione giuridica e un inizio di carriera professionale in uno studio di avvocati a Chicago – e Lisa con la sua carriera professionale in studi di avvocato. Ha raccontato di una sua forte esperienza nel diritto internazionale, esperienza che l’ha portata a vivere per un certo tempo negli USA. Lisa ha aggiunto di avere appreso in questi anni della sua vita insieme alla pazienza anche la tenacia, occupandosi lei di concorrenza e avendo portato le aziende in contenzioso, inducendole a negoziare. Lisa ascrive a questa esperienza anche l’avere appreso la rinuncia all’idea di ricerca del risultato perfetto. E ci ha invitato a pensare a quanto Obama abbia sicuramente appreso nel corso della lotta per i diritti civili in termini di pazienza, tenacia e ricerca del risultato via via possibile.
Lo scambio è proseguito sul tema dei partiti di ieri e di oggi – prima repubblica e post prima repubblica – e Lisa si è soffermata su quanto il legame tra democrazia e libertà chiami in causa la responsabilità e sulla deresponsabilizzazione su cui i politici talora fanno leva. Ha richiamato la novità dell’arrivo sulla scena politica del partito fondato da Berlusconi e del cambio del registro comunicativo insieme al liquefarsi dei partiti della prima repubblica. Lisa ha aggiunto che oggi la comunicazione è diversa ma “l’importanza è che sia autentica”. A me che scrivo ha riportato alla mentre uno dei mantra di Marisa Bellisario [4] con il suo richiamo a che, indipendentemente dalla forma espressiva scelta, dietro ogni comunicazione dell’azienda – sia verso il mondo esterno che interno – ci fosse un nucleo di autenticità.
La conversazione si è spostata poi sul nesso libertà e diversità e i suoi effetti. Lisa ha affermato che “la democrazia è un pieno di persone che la pensano in maniera diversa”. E quanto la possibilità di integrare elementi di diversità – valori, idee, comportamenti e abitudini e altro ancora – contenga insieme a una implicita ricchezza anche difficoltà e rischio che tali diversità cozzino, si scontrino. “Il lato oscuro della democrazia, quest’ultimo” mi ha sussurrato all’orecchio da uno dei partecipanti.
Tralascio lo scambio sulla scuola, a cui “Buongiorno Democrazia” dedicherà in autunno una conversazione organizzando un incontro.
Chiudo sui giovani. Lisa ha fatto alcune affermazioni forti sui giovani, sul fatto che adulti e vecchi puntino l’occhio sui giovani in modo paternalistico, spesso non permettendo loro di esprimersi. Aggiungerei non lasciando loro spazio, interpretando a modo mio. Ha ricordato come spesso, per esempio a proposito della pandemia, non si sia dato risalto al contributo che, soprattutto nei primi tempi, i giovani avevano espresso nell’affrontarla mentre si continui a sottolineare ripetutamente il disagio con cui ne sono usciti.
In agosto con Marco Ferri pubblicheremo una conversazione dedicata al mondo dei giovani.
1 Marco Ferri è un giovane uomo di 23 anni, studente di sociologia all’Università Statale di Milano.
2 Simone Mornati è uno dei fondatori del blog. È stato consigliere comunale nel comune di Paderno Dugnano in una giunta civica. Si veda una intervista in tema dei migranti, al tempo del governo giallo-verde. https://buongiornodemocrazia.eu/2019/01/30/porti-chiusi-imabarcazioni-al-largo-e-decisioni/
3 “Buongiorno Democrazia!” è una pagina web ed è la forma di confronto che si diede un comitato nato e stimolato dalla partecipazione alla Leopolda del 2018 di alcuni dei suoi partecipanti che decidono insieme ad altri di organizzare in questa forma di confronto tra loro e il loro ambiente. Formarono il Comitato Alba Osimo, Bruna Osimo, Simone Mornati, Marco Tavecchio, Margherita Sportelli. Enea Dallaglio si è aggiunto in questa occasione. Con l’occasione rivolgiamo un grazie al Municipio1 del Comune di Milano che permette l’affitto di quel bello spazio che è il CAM.
4 Marisa Bellisario, amministratore delegata di Italtel, azienda italiana che produceva infrastrutture di rete dal 1980 all’agosto del 1988, anno della sua morte.

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