
Negli anni cinquanta molte maestre, che avevano iniziato la loro carriera nella scuola sotto il fascismo, si trovavano nelle scuole pubbliche a Milano a misurarsi con classi che vedevano nelle classi la presenza di bambine figlie dei primi immigrati. Quando la maestra faceva battute sulla loro presenza, una di queste alunne lasciava l’aula così come le aveva indicato la madre che si occupava poi del suo rientro. Ma se la bambina era oggetto di scherno o di una battuta da parte di un’altra bambina, allora la madre le aveva chiarito che doveva imparare a difendersi da sola.
Questo il comportamento e la regola che la bambina aveva appreso sotto la guida della madre.
Prendersi cura della democrazia può anche essere scovare i comportamenti che provengono dalla società e insegnano alle persone a stare insieme tra diversi. Trovarli e farli conoscere.
Commento al testo
L’episodio pesca nei ricordi di Bruna Osimo quando frequentava la scuola elementare di Piazza Sicilia a Milano, nella seconda metà degli anni cinquanta. Il testo è il riadattamento da una testimonianza della filosofa Hannah Arendt sulla sua infanzia a Könisberg, città sul Baltico, agli inizi del Novecento.
Hannah Arendt raccontava in una intervista quando già viveva negli USA, della regola che sua madre le aveva dato quando veniva attaccata da battute o apprezzamenti antisemiti.
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